Antenna... idraulica [02]
Insomma st’ingegnere mi vendette il “lineare”, il modulatore e l’antenna. Bella! Stavolta ci aveva i dipoli aperti, ovvero ciascuno dei suoi quattro elementi erano fatti a T, una T deforme, bassobbasso il verticale e lunghi gli orizzontali.
Noi eravamo abituati a Vieri Romagnoli, che li faceva chiusi i dipoli, strozzando tubi d’alluminio sul fornello del gas di cucina, ma mica per scherzo… Poi questo di nome faceva Vieri sul serio, ma abitava a via Romagnoli e quindi ce lo chiamavamo noi così. Ma Vieri faceva parte della prima radio, quella del 1976, mentre noi eravamo a Natale 1977 e quella era la seconda.
L’ing mi mostra la robba, fa una specie di prova funzionale e mi dice: “Dove avete il traliccio per l’antenna?”
Traliccio, penso io, traliccio… “L’altra volta abbiamo usato un palo”.
“Un palo? E dove lo montate?”
“Sul terrazzo condominiale di casa mia”, risposi io.
“Gesummarìa”, fece l’ing, “e che palo è?”.
“I tubi dell’acqua con i giunti interni, presi da Pischiutta”, un grossista di forniture idrauliche… perché, tu come fai di solito?
A 17 anni non era normale dare del tu agli ing cinquantenni, ma d’altronde neanche dargli seicientomila lire per un po’ di ferramenta, quindi così mi veniva. Non fu per il tu, ma piuttosto per il tubo, che l’ing (che ci aveva un nome strano, assì, Zumbo si chiamava!) cominciò a guardarci con altri occhi.
Ma noi neanche ce ne accorgemmo. A casa, la bassa frequenza era pronta: mixer 8 canali con equalizzatore autocostruito, pizza Revox A77 residuato, piastra a cassette Teac con automodifica per nastri al cromo, due giradischi microqualcosa con testine Shure ed Empire, microfoni RCF da canto con supercuffietta per attuare tutto, cuffia anche quella vattalapesca (ma erano ancora quelle con il sarcofago intorno alla recchia) e saldatore semprecaldo per i cavi che andavano, ronzavano e venivano via come le albicocche mature.
… sì, c’era tutto! O no: mancava il palo. Quello pesava ed ingombrava, e per andare a prenderlo ci voleva un’automobile. E la patente: solo due o tre di noi avevano già diciott’anni, e solo uno una Fiesta sua, quella che usavamo tutte le sere per andare a rimorchiare, vabbe’ a far finta di rimorchiare. La scelta sarebbe stata obbligata.
Noi eravamo abituati a Vieri Romagnoli, che li faceva chiusi i dipoli, strozzando tubi d’alluminio sul fornello del gas di cucina, ma mica per scherzo… Poi questo di nome faceva Vieri sul serio, ma abitava a via Romagnoli e quindi ce lo chiamavamo noi così. Ma Vieri faceva parte della prima radio, quella del 1976, mentre noi eravamo a Natale 1977 e quella era la seconda.
L’ing mi mostra la robba, fa una specie di prova funzionale e mi dice: “Dove avete il traliccio per l’antenna?”
Traliccio, penso io, traliccio… “L’altra volta abbiamo usato un palo”.
“Un palo? E dove lo montate?”
“Sul terrazzo condominiale di casa mia”, risposi io.
“Gesummarìa”, fece l’ing, “e che palo è?”.
“I tubi dell’acqua con i giunti interni, presi da Pischiutta”, un grossista di forniture idrauliche… perché, tu come fai di solito?
A 17 anni non era normale dare del tu agli ing cinquantenni, ma d’altronde neanche dargli seicientomila lire per un po’ di ferramenta, quindi così mi veniva. Non fu per il tu, ma piuttosto per il tubo, che l’ing (che ci aveva un nome strano, assì, Zumbo si chiamava!) cominciò a guardarci con altri occhi.
Ma noi neanche ce ne accorgemmo. A casa, la bassa frequenza era pronta: mixer 8 canali con equalizzatore autocostruito, pizza Revox A77 residuato, piastra a cassette Teac con automodifica per nastri al cromo, due giradischi microqualcosa con testine Shure ed Empire, microfoni RCF da canto con supercuffietta per attuare tutto, cuffia anche quella vattalapesca (ma erano ancora quelle con il sarcofago intorno alla recchia) e saldatore semprecaldo per i cavi che andavano, ronzavano e venivano via come le albicocche mature.
… sì, c’era tutto! O no: mancava il palo. Quello pesava ed ingombrava, e per andare a prenderlo ci voleva un’automobile. E la patente: solo due o tre di noi avevano già diciott’anni, e solo uno una Fiesta sua, quella che usavamo tutte le sere per andare a rimorchiare, vabbe’ a far finta di rimorchiare. La scelta sarebbe stata obbligata.
10 Commenti:
Continua...
La storia, anche se molto simile a quelle ascoltate da alcuni "pirati radiofonici" che ultimamente mi è capitato di incontrare, mi sta appassionando. E poi sta cosa che ce butti in mezzo un pò de realistica parlata romana me piace.
Ciao.
Non ci fare stare in pena, come va a finire.
Peppino C.
Amazza ao... anvedi, pure Clementina. E' un pò che non si vediamo...
arivo, arivo! mo' continuo, ci ho preso gusto puro io...
Che ricordi. I piatti (giradischi) sotto il rubinetto della cucina di casa di Vieri, pomposamente divenuta sede di New City Sound. L'andirivieni delle ascoltatrici con la sua camera da letto, quando la madre non c'era. E poi il mitico Zumbo, che mi dicevano non essere ne laureato e neppure ingegnere, tanto che sul biglietto da visita rammento un suffisso Eng. per engeneer. E che fine avrà fatto Chicco? Quello che girava "carrozzato" per le cantine/laboratorio di Zumbo e che sosteneva che per "coprire Roma" occorrevano solo 13 watt ma con una super direttiva installata in una posizione segreta sul Pollino. Vogliamo poi parlare dello spray contro le stazionarie e le spurie inventato da Claudio Chiuppi di Radio Pi, 107,9?
Un salutone a tutti Roberto
E daje a Leo che la gente vogliono sapere...
Caro Leo ho bisogno urgente di mettermi in contatto con te.
Nel sito di Broadcastitalia trovi il mio recapito.
Peppino Corona
Robertooo....
lo spray contro le stazionarie manco me lo ricordavo più! Apocrifamente ce lo metterò, che dici?
L.
Incredibile ! Mi sono visto dalle parole di Leo. ! Io sono Vieri e dopo 30 anni di esperto informatico (un po' come lo era il famoso "ingegnere") che era "engineer" ma che in inglese vuole dire "tecnico" e non ingegnere, ho deciso solo oggi a 50 anni di ricercare il mio nome su internet. Le collineari ! Ancora ho la piegatubi che usavo allora. L'utilizzo successivo è stato fare un porta-bambini pe la macchina. Stessi tubi stesso sistema. Non era vero che li piegavo sul gas, li scaldavo (quello si) sul gas ma poi li piegavo con la piegatubi. E poi .. i "piatti" dei giradischi non stavano in cucina ma in camera mia. Ora mi hanno detto non si usano più .. neanche i dischi.. tutto internetto !!!
1976 .. anni ? 18 radio ? New city sound .. terza radio libera d'Italia (davvero molto ma molto libera) altro che Berlusca allora chi lo conosceva. Un giorno Sandro mi viene a dire "lo sai che su Canale 5 ieri ho visto un programma molto ma molto simile a quelli che si vedono alla Rai" già la ... Mamma. E Claudio 'pi ? Che fine avrà fatto ?
Un affettuoso saluto a tutti da "new city sound" (vieri)
Amedeo e mamma Maria stanno cercando Vieri Romagnoli che aveva una radio privata zona Talenti, dove tutte le domeniche portavano la loro figlia Cristina (all' epoca bambina) che trasmetteva un gioco a quiz per bambini.
Contattaci al num. 338-2046055
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