Peppino Coronaria
Ricordi musiche e situazioni vissute di Peppino Coronaria.
Risceglie 5 marzo 1976
In quel periodo lavoravo come corcierge all’albergo Miramare, l’hotel più lussuoso e conosciuto della città. Ero riuscito ad avere quel posto grazie a mio cugino Nicola, che ancora ringrazio, lui era amico del proprietario e grazie al loro rapporto era riuscito a farmi assumere con un contratto stagionale.
L’albergo Diramare era frequentato da clienti di tutte le nazionalità, persone per lo più ricche che venivano a passare le loro vacanze in quella splendida località balneare. Erano per la maggior parte tedeschi, inglesi, francesi, ma anche, americani, francesi e tedeschi.
Una mattina, una luminosa mattina di giugno, vedo entrare dalla porta principale una ragazza bellissima; Astrud si chiamava, aveva lunghi capelli platino e splendidi occhi del colore del mare. Era tedesca ed era venuta a Risceglie per passare le vacanza. Ricordo che si avvicinò al bancone, mi guardò con i suoi meravigliosi occhi nocciola, e che io rimasi stordito da tanta bellezza. Le chiesi come si chiamasse e lei , ravviando i suoi splendidi ricci castani, mi disse “ Ingrid e vengo dalla Svezia”..
“Ingrid “ pensai, “che nome fantastico.” Mi innamorai subito di lei e del suo modo di sussurrare le parole così dolce e sensuale. Era una ragazza fantastica ed anche lei rimase colpita immediatamente da me. Veniva spesso a trovarmi in portineria ed , all’inizio, per le scuse più banali.
La sera stessa del suo arrivo ricordo che c’era una festa nel ristorante dell’albergo Ricamare, c’erano molte persone e tutte vestite a sera, Juliette bella come il sole era lì. Aveva un lungo vestito di seta arancione che lasciava intravedere la schiena, vestita in quel modo sembrava una donna, un’altra persona rispetto a quella che avevo conosciuto quella mattina in portineria.
Mi avvicinai per parlarle e lei, fissandomi con i suoi meravigliosi occhi castani, mi sussurrò nell’orecchio il numero della sua stanza. Lo fece così, dolcemente, come solo le ragazze francesi sanno fare: “345”. C’era stata subito intesa tra di noi, fin dal primo momento in cui ci eravamo visti avevamo capito di essere fatti l’uno per l’altra. Ricordo che la festa andò avanti fino a notte inoltrata e che lei Margareth mi salutò con un bacio lanciato nell’aria intorno all’una. Naturalmente avrei dovuto raggiungerla dopo nella sua stanza, dove ci saremmo amati per tutta la notte, dove i nostri corpi e le nostre anime si sarebbero ritrovate felici.
Fu così che aspettai che anche l’ultimo cliente dell’albergo Micamare fosse tornato nella sua stanza, dopo di che mi preparai per raggiungerla. Melanie mi aspettava nella sua stanza, pronta per amarmi, come solo le ragazze inglesi sanno fare. Ricordo che spensi la luce della portineria e saliì in ascensore per raggiungere la sua stanza, la suite 234. L’ascensore arrivò al 4 piano ed io scesi. Ogni passo era uno verso l’amore, un metro che mi avvicinava a lei: la spagnola dai capelli di fuoco..finalmente arrivai alla stanza 543, bussai ed attesi, col cuore che mi batteva in gola. Sentii la porta aprirsi ma invece di Sveva, la mia Sveva, ad aprire c’era un uomo..aveva dei pantaloni lino bianchi, giacca a doppio petto ble, uno stemma sul taschino, un foulard, ed una bottiglia di champagne nella mano sinistra..
“cercavo Addolorata..è qui?”
Lui mi guardò con aria divertita e mi disse “credo che lei abbia sbagliato stanza” e mi chiuse la porta in faccia..
Piansi molto quella notte e ci stetti male moltissimo..avevo perso la donna della mia vita. Non la rividi più ma ancora conservo intatto il ricordo di quello che mi disse quella sera alla festa..mi disse: credo che mi stai confondendo con qualcun altra?(parte “non ti scordar di me”)..
Risceglie 5 marzo 1976
In quel periodo lavoravo come corcierge all’albergo Miramare, l’hotel più lussuoso e conosciuto della città. Ero riuscito ad avere quel posto grazie a mio cugino Nicola, che ancora ringrazio, lui era amico del proprietario e grazie al loro rapporto era riuscito a farmi assumere con un contratto stagionale.
L’albergo Diramare era frequentato da clienti di tutte le nazionalità, persone per lo più ricche che venivano a passare le loro vacanze in quella splendida località balneare. Erano per la maggior parte tedeschi, inglesi, francesi, ma anche, americani, francesi e tedeschi.
Una mattina, una luminosa mattina di giugno, vedo entrare dalla porta principale una ragazza bellissima; Astrud si chiamava, aveva lunghi capelli platino e splendidi occhi del colore del mare. Era tedesca ed era venuta a Risceglie per passare le vacanza. Ricordo che si avvicinò al bancone, mi guardò con i suoi meravigliosi occhi nocciola, e che io rimasi stordito da tanta bellezza. Le chiesi come si chiamasse e lei , ravviando i suoi splendidi ricci castani, mi disse “ Ingrid e vengo dalla Svezia”..
“Ingrid “ pensai, “che nome fantastico.” Mi innamorai subito di lei e del suo modo di sussurrare le parole così dolce e sensuale. Era una ragazza fantastica ed anche lei rimase colpita immediatamente da me. Veniva spesso a trovarmi in portineria ed , all’inizio, per le scuse più banali.
La sera stessa del suo arrivo ricordo che c’era una festa nel ristorante dell’albergo Ricamare, c’erano molte persone e tutte vestite a sera, Juliette bella come il sole era lì. Aveva un lungo vestito di seta arancione che lasciava intravedere la schiena, vestita in quel modo sembrava una donna, un’altra persona rispetto a quella che avevo conosciuto quella mattina in portineria.
Mi avvicinai per parlarle e lei, fissandomi con i suoi meravigliosi occhi castani, mi sussurrò nell’orecchio il numero della sua stanza. Lo fece così, dolcemente, come solo le ragazze francesi sanno fare: “345”. C’era stata subito intesa tra di noi, fin dal primo momento in cui ci eravamo visti avevamo capito di essere fatti l’uno per l’altra. Ricordo che la festa andò avanti fino a notte inoltrata e che lei Margareth mi salutò con un bacio lanciato nell’aria intorno all’una. Naturalmente avrei dovuto raggiungerla dopo nella sua stanza, dove ci saremmo amati per tutta la notte, dove i nostri corpi e le nostre anime si sarebbero ritrovate felici.
Fu così che aspettai che anche l’ultimo cliente dell’albergo Micamare fosse tornato nella sua stanza, dopo di che mi preparai per raggiungerla. Melanie mi aspettava nella sua stanza, pronta per amarmi, come solo le ragazze inglesi sanno fare. Ricordo che spensi la luce della portineria e saliì in ascensore per raggiungere la sua stanza, la suite 234. L’ascensore arrivò al 4 piano ed io scesi. Ogni passo era uno verso l’amore, un metro che mi avvicinava a lei: la spagnola dai capelli di fuoco..finalmente arrivai alla stanza 543, bussai ed attesi, col cuore che mi batteva in gola. Sentii la porta aprirsi ma invece di Sveva, la mia Sveva, ad aprire c’era un uomo..aveva dei pantaloni lino bianchi, giacca a doppio petto ble, uno stemma sul taschino, un foulard, ed una bottiglia di champagne nella mano sinistra..
“cercavo Addolorata..è qui?”
Lui mi guardò con aria divertita e mi disse “credo che lei abbia sbagliato stanza” e mi chiuse la porta in faccia..
Piansi molto quella notte e ci stetti male moltissimo..avevo perso la donna della mia vita. Non la rividi più ma ancora conservo intatto il ricordo di quello che mi disse quella sera alla festa..mi disse: credo che mi stai confondendo con qualcun altra?(parte “non ti scordar di me”)..